venerdì 23 marzo 2012


I Francescani e la Cina

Un’opera di oltre sette secoli
X Convegno di Greccio
4-5 maggio 2012
Oasi Gesù Bambino
Greccio (Rieti)

La Cina, prima ancora di essere così familiare e vicina, fu per secoli la terra più lontana, la più remota, raggiungibile con la sola immaginazione. Dal XIII secolo, pur parte dell’Asia estrema, cominciò a sfuggire al fascino e ai misteri del mito, divenendo per l’Europa sempre più delineata nella storia, nei confini e così la terra più agognata, dalle ricchezze favolose, l’impero incantato, governato da sovrani illuminati. I Francescani proprio dal XIII secolo furono, con l’impeto della propria epopea missionaria in Cina, coloro che rivelarono all’Europa cristiana anche la migliore conoscenza dell’Asia e delle civiltà asiatiche. In quell’epoca e poi anche nei secoli successivi, i Francescani diffusero un Cristianesimo, che, per riecheggiare le parole di Giuseppe Tucci, era “ridivenuto missionario”, arricchendo la “nuova cultura di uno spirito d’universale comprensione affratellante gli uomini sotto ogni cielo” e rendendo fruttuoso quel “cattolico amor che non aveva sorriso al mondo antico”. Il X Convegno di Greccio ne vuole per l’appunto delineare le principali vicende, le azioni più memorabili, la persistenza di condizioni storiche, culturali e religiose, tanto da rendere l’Asia, e la Cina in particolare, un esempio di alterità irriducibile, rafforzato oggi come in passato dalla diversità degli idiomi, dall’unicità delle esperienze spirituali e dalla consapevole centralità delle proprie tradizioni.


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