lunedì 7 gennaio 2013



La tradizionale Santa Messa dell’Epifania

presso la Basilica Santa Maria in Aracoeli a Roma
domenica 6 gennaio 2013 



Dopo la Santa Messa dell’Epifania, presieduta dal Ministro generale OFM, Fr. José R. Carballo, è seguita la Processione del Santo Bambino che è stata accompagnata da un presepe vivente, realizzato interamente dai volontari Unitalsi in piazza del Campidoglio.
Il tutto si è concluso con la benedizione e il bacio al bambinello.






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domenica 6 gennaio 2013


Epifania del Signore

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode.
Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 
"Dov'è il re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo".
(Matteo 2,1-2)

Chiesa di San Girolamo, Roma


 Epiphany of the Lord

When Jesus was born in Bethlehem of Judea, in the days of King Herod,
behold, magi from the east arrived in Jerusalem, saying,
"Where is the newborn king of the Jews?
We saw his star at its rising and have come to do him homage." 
(Matthew, 2,1-2)



Epifanía del Señor

Cuando nació Jesús, en Belén de Judea, bajo el reinado de Herodes,
unos magos de Oriente se presentaron en Jerusalén y preguntaron:
«¿Dónde está el rey de los judíos que acaba de nacer?
Porque vimos su estrella en Oriente y hemos venido a adorarlo».
(Mateo 2,1-2)

sabato 5 gennaio 2013



Rosa da Viterbo
una santa non solo locale

Seminario di studio inerente al libro
Giovedì 17 genniao 2013 – ore 15,00
Pontificia Università Antonianum – Aula A

Seminario di Studio viene organizzato da: Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, Istituto Francescano di Spiritualità e Centro Culturale Aracoeli


Per una maggiore comprensione della vicenda di santa Chiara d'Assisi risulta interessante la vicenda di santa Rosa da Viterbo, di cui nella sottostante pubblicazione è presentata non solo per la prima volta la traduzione italiana di una leggenda in antico tedesco della Santa viterbese presente in un manoscritto appartenuto a una comunità di francescane, ma anche - sempre in  traduzione italiana - l'antica leggenda denominata Vita II.

Tra i tanti santi dei santi francescani vi è anche santa Rosa da Viterbo, la cui vicenda spesso è dimenticata, nonostante che ad esempio Benedetto XVI l'abbia presentata ai giovani come modello.

Tale pubblicazione sarà oggetto di un incontro giovedì 17 gennaio 2013, alle ore 15,00 presso la Pontificia Università Antonianum, in cui tra altri interverranno monsignor Lorenzo Chiarinelli - Vescovo emerito di Viterbo - e il prof. Marco Bartoli (cfr. in allegato locandina/programma).

Anna Maria Valente Bacci, Una leggenda tedesca di Santa Rosa (secolo XV). Codex sangallensis 589, Centro Studi Santa Rosa di Viterbo (Studia, 1), Viterbo 2012.

Il libro può essere acquistato presso
Libreria Apostoline
Via Merulana, 124
Roma

oppure

Libreria Internazionale Francescana
Piazza Porziuncola, 1
06081 S. Maria degli Angeli-Assisi
tel. 075.8051503
e-mail:info@libreriafrancescana.it

Per informazioni: http://www.antonianum.eu

venerdì 4 gennaio 2013



Pace e riconciliazione, 
il sogno dei cristiani mediorientali per il 2013

Anche in Medio Oriente, all’apertura del nuovo anno, i cristiani hanno pregato intensamente per la pace. L’omelia pronunciata dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, in occasione della Giornata mondiale della pace indetta dalla Chiesa cattolica il primo gennaio, ha avuto come fulcro proprio la pace in Terra Santa. «Il buon esito del voto all’Onu sulla Palestina come Stato non membro deve favorire la pace in tutta la terra di Cristo – ha detto monsignor Twal –. Sono del parere che tutti i mezzi per raggiungere la pace debbano passare per la giustizia e il dialogo, e mai attraverso la violenza. Papa Benedetto XVI ha ricevuto due settimane fa in udienza il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, e ha invitato le diverse parti in causa presenti in Medio Oriente al “coraggio della riconciliazione e della pace”. Commentando la sua visita in Vaticano, il presidente Mahmoud Abbas mi ha confidato la sua bella sorpresa nel costatare la gioia del Santo Padre per il voto a favore dello Stato di Palestina».


«Come non desiderare ardentemente la pace in Siria e la fine del blocco di Gaza! - ha continuato Twal -. Noi cristiani in Medio Oriente dobbiamo essere operatori di pace, strumenti di riconciliazione. Qui abbiamo il nostro posto. La nostra storia ci insegna l’importante e spesso indispensabile ruolo svolto dalle comunità cristiane nel dialogo interreligioso e interculturale. Per questo, si tratta di accogliere con gioia le iniziative che ci uniscono tra cristiani e ci danno più forza. Abbiamo deciso di celebrare quest’anno la Pasqua secondo il calendario giuliano. Gli anglicani e i luterani hanno aderito a quest’iniziativa. Mi auguro che un giorno gli ortodossi compiranno un passo coraggioso per celebrare il Natale secondo il nostro calendario gregoriano».
In Egitto la Chiesa copta ha celebrato in modo speciale l’ultimo dell’anno. Il giornale copto Al Watani riporta che papa Tawadros II ha partecipato a sorpresa alla veglia del 31 dicembre nella chiesa dei Due Santi, ad Alessandria; un tempio importante nella recente storia dei copti. Esattamente due anni fa, infatti, l’esplosione di una bomba vi trucidò 24 fedeli e ne ferì un centinaio, persone che vi si erano recate a pregare per la veglia di fine anno. Due settimane dopo la strage l’allora ministro dell’Interno, Habib al-Adly, annunciò che la bomba aveva come mandante un gruppo terroristico musulmano palestinese. Nel giro di pochi giorni scoppiò la rivoluzione che portò al rovesciamento del presidente Hosni Mubarak. Ad oggi i colpevoli non sono stati ancora assicurati alla giustizia».
Nel corso della sua omelia, papa Tawadros ha ricordato ai fedeli che la fine e l’inizio di un nuovo anno rappresentano un’occasione propizia per il discernimento, il pentimento e un nuovo inizio. Il patriarca copto ha anche ammonito i presenti a pregare con fede e a digiunare.
Anche l’Unione giovanile Maspero, un movimento di giovani copti, ha voluto ricordare la strage della chiesa dei Due Santi, organizzando la sera del 31 dicembre una fiaccolata silenziosa di giovani cristiani e musulmani, che sono intervenuti in gran numero. I partecipanti hanno cantato l’inno nazionale e hanno appeso una lunghissima bandiera egiziana tra la chiesa dei due Santi e la moschea che le sorge di fronte. «Non celebreremo il capodanno fino a quando la giustizia non sarà fatta e i responsabili non saranno presi», ha affermato in un discorso ai presenti Gamila Ismail, esponente politica dell’opposizione.
Proprio il giorno 30, tra l’altro, la comunità copta è stata colpita da un altro evento sanguinoso. Una bomba è esplosa in locali attigui alla chiesa copta della Vergine e di san Giorgio a Misurata, in Libia. A causa dell’esplosione due persone hanno perso la vita. La bomba è esplosa mentre i fedeli si trovavano in chiesa per partecipare  al consueto rito del Kiyahk che dura l’intera notte e termina con una messa. I sospetti, secondo il giornale Al Watani, si addensano intorno al Jihad islamico.
Anche il card. Bechara Rai, patriarca della Chiesa maronita, ha dedicato alla pace l'omelia della solenne messa celebrata a Bkerke, sede del patriarcato, il primo dell'anno. Facendo un implicito riferimento alla situazione libanese - così marcata dalle divisioni -, Rai ha sostenuto che «la pace in linea di principio si ottiene quando a tutte le comunità è garantito il bene. Ogni individuo o gruppo, sia religioso che culturale, - ha continuato il patriarca citando la lettera di Benedetto XVI per la giornata della Pace - è invitato a lavorare per la pace per lo sviluppo dell'uomo e della società». Il giorno precedente il patriarca, nel corso di una messa a cui ha partecipato anche il leader cristiano Michel Aoun, ha sottolineato che «è il momento di smettere di giocare con il destino dei cittadini e della patria» e ha fatto un appello alla riconciliazione e al dialogo, mettendo in guardia «contro la corruzione e il furto del patrimonio pubblico».

Fonte: www.terrasanta.net

mercoledì 2 gennaio 2013



Greccio, Italia – 30° anniversario del pellegrinaggio 
di Giovanni Paolo II



Il 2 gennaio 1983 Papa Giovanni Paolo II si fece pellegrino all’Eremo di Greccio, la “Betlemme Francescana”, che rivolge all’uomo un messaggio di salvezza e di pace e lo invita a fare l’esperienza di un amore infinito, come disse in quell'occasione il Papa. Rivolgendosi, poi, ai seguaci del Santo di Assisi: «Da quest'Eremo di Greccio, ripeto a voi chiamati ad essere uomini del Vangelo come il vostro Padre Francesco, che occorre avvicinare gli uomini di oggi abbracciandone le vicende, i problemi e le sofferenze, ma anzitutto per convincerli che nel Vangelo è situata la strada sicura della salvezza, e che ogni altro cammino diventa impervio, insicuro, insufficiente, e spesso improduttivo. Portate a questa nostra epoca la Buona Novella che è annunzio di speranza, di riconciliazione di pace; risuscitate Cristo nel Cuore degli uomini angosciati ed oppressi; siate per tutti custodi e testimoni della speranza che non delude. Come Francesco, siate gli Araldi del Gran Re».


martedì 1 gennaio 2013

New edition of Fraternitas
Nuovo numero di Fraternitas
Nuevo numéro de Fraternitas
Novo número de Fraternitas
Nouveau numéro de Fraternitas
Neue Nummer des Fraternitas
Novi broj Fraternitasa
Nowy numer Fraternitas