venerdì 24 febbraio 2012


San Francesco d'Assisi e gli angeli
di Marcello Stanzione

San Francesco d’Assisi nutrì un grande amore per gli angeli. Li scelse come protettori e modelli. Li volle imitare. Fu definito “serafico” perché più di tutti volle assomigliare ai Serafini, emulandone l’adorazione. Il mistero degli angeli nella vita e nella spiritualità di San Francesco si manifesta nel rapporto d’amore che lo lega agli spiriti celesti, nella loro continua invocazione, nella loro presenza al suo fianco, anche con colloqui personali.

Le fonti francescane più volte accennano alla devozione di S. Francesco verso gli spiriti angelici. Il suo primo biografo, Fra Tommaso da Celano così scrive al riguardo:” Venerava amorosamente gli angeli, i quali combattono con noi, e con noi camminano fra le ombre di morte. Diceva che essi devono essere venerati dovunque come compagni e non meno invocati come custodi. Insegnava non doversi offendere il loro sguardo e non osare davanti ad essi fare ciò che non si farebbe davanti agli uomini. Poiché nel coro si canta in cospetto degli angeli, voleva che quanti potevano, andassero in coro, e vi salmeggiassero devotamente”. Nella prima biografia del Santo viene sottolineato il ricordo di S. Maria degli Angeli, la Porziuncola, luogo prediletto di S. Francesco, perché “luogo favorito di grazie più abbondanti e da frequenti visite di spiriti angelici” (1 Celano 106).

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