Una nuova esperienza di fede
e di comunione ecclesiale e
fraterna
Mons. Antonio Bonifacio Reimann Panic ofm |
Dal 7 al 28
ottobre, abbiamo partecipato al Sinodo dei Vescovi, il cui tema centrale è
stato: "La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede
cristiana". Hanno partecipato al Sinodo 263 Padri sinodali venuti dai
cinque continenti. Tra tutti abbiamo condiviso
le nostre gioie e le nostre preoccupazioni. Siamo stati anche in grado
di costatare il fatto di come il Signore ci chiama attraverso le nuove povertà
e le difficili situazioni che vive la
comunità cristiana-cattolica nelle varie parti del mondo. Con ammirazione
abbiamo ascoltato la testimonianza dei nostri fratelli dell’Africa e dell’Asia,
dove la comunità cristiana è una minoranza, e nonostante la persecuzione, non
abbandona la sua fede, preferendo il martirio all'apostasia. Il silenzio in questi ambienti è un silenzio
oblativo fecondo. Le difficoltà
fanno morire nella Chiesa ciò che non serve, per fare spazio a una nuova vita -
orante, serva e missionaria. Abbiamo chiesto ai governi, che questi popoli
abbiano il diritto di vivere nella libertà religiosa, senza violenza e i
conflitti che li tormentano.
Ministro Generale OFM, Fr. José Rodríguez Carballo, ha sottolineato, suo
intervento, l'aspetto della formazione dei nuovi evangelizzatori che devono
essere:
1. Uomini e donne ispirati da una fede vera, fatta di esperienza; la
loro fede deve manifestarsi in una intensa vita di preghiera;
2. Segnata da una passione per il Signore e per l'umanità, specialmente
per i poveri, la gratuità e la minorità è ciò che li deve distinguere;
3. Promotori della giustizia,
della pace e dell'Integrità del creato;
4. Aperti al dialogo culturale, ecumenico e religioso.
San Francesco d'Assisi, il cui nome è risuonato moltissime volte in
questo Sinodo, disse ai suoi fratelli, fratelli cominciamo di nuovo! E'questo
ciò a cui ci spinge e sfida la nuova evangelizzazione: Convertirsi al
Signore, accoglierlo, perché lui ci chiama e ogni giorno bussa alla nostra porta, per darci
la vita nuova. Sono convinto che, se lo faremo, allora si accenderà di nuovo il fuoco nel nostro cuore, che ci porterà a
incontrare i nostri fratelli e sorelle che ancora non lo conoscono, o lo hanno
abbandonato, per annunciargli la Buona Novella, il Signore della Vita.
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