Continuità con la forma di vita francescana
La chiusura dell’ottavo centenario di santa Chiara
ASSISI, 10. «Aprirci al futuro con speranza attraverso una
rivisitazione della nostra identità, così che, senza rinunciare a ciò che non è
negoziabile, si possa rispondere con creatività alla realtà mutevole in cui
viviamo. Il non negoziabile sono i valori evangelici che hanno dato origine al
carisma francescano-clariano e che costituiscono i fondamenti della nostra
identità».
È un passo della corposa riflessione sull’attualità del
carisma francescano-clariano, dal titolo «Con lo sguardo fisso sugli inizi»,
che padre José Rodríguez Carballo, ministro generale dei Frati minori, ha diffuso
per l’11 agosto, memoria di santa Chiara d’Assisi, e giorno della conclusione
delle celebrazioni per l’ottavo centenario della sua consacrazione.
La notte della domenica delle Palme del 1211 (secondo alcuni
1212), una giovane nobile di Assisi
fuggì dalla casa paterna per raggiungere di nascosto la
piccola chiesa della Porziuncola (Assisi),
dove dimorava Francesco con i suoi frati, con il desiderio
di seguire il suo ideale evangelico. Qui,
con la tonsura dei capelli, iniziò una vita di penitenza e
di consacrazione per allora insolita e originale.
Siamo ora nella circostanza di celebrare gli ottocento anni
di quel fondamentale evento. Nello spirito di Chiara, la quale scrisse a santa Agnese
di Boemia di «tenere sempre di fronte agli occhi il punto di partenza», le
comunità religiose francescane e clariane intendono celebrare l’ottavo centenario
della sua consacrazione portando appunto alla memoria «l’inizio del nostro tempo
di conversione e la necessità di vivere in una continua tensione verso la
santità».
Durante la chiusura dell’ottavo centenario della
consacrazione di santa Chiara, diverse celebrazioni si svolgono ad Assisi, a San Damiano, alla basilica di Santa
Chiara e alla Porziuncola. In particolare la chiusura ufficiale avviene con il
ritorno delle reliquie dei capelli di santa Chiara, alla basilica a lei
dedicata di Assisi, il pomeriggio dell’11 agosto, durante la solenne celebrazione
eucaristica nel transito della Madre Chiara, presieduta da padre José Rodríguez
Carballo.
Un momento di preghiera precede la dedicazione di un
chiostro del Santuario della Porziuncola proprio a santa Chiara. La dedicazione
prevede l’installazione di sette opere d’arte ad olio su tavola realizzate dall’artista
Aurelio Bruni, una statua della santa realizzata da Piero Casentini e un’opera
in maiolica eseguita da Rebecca Becker. «Siamo chiamati a vivere questo momento,
che stiamo attraversando — evidenzia il ministro generale dei Frati minori —
come un momento meraviglioso e sorprendente, sebbene non necessariamente
facile, nel quale dobbiamo aprirci allo Spirito che, come il vento, “soffia, ma
non sai da dove viene né dove va”». «Ciò che ci viene chiesto in questo tempo —
si legge ancora nel messaggio di padre Carballo — è la continuità con i valori
costitutivi
della nostra “Forma di Vita” e la discontinuità, tenendo
presente il contesto storico in cui viviamo. In questo modo eviteremo di cadere
in un essenzialismo astorico o in un esistenzialismo senza radici. Si tratta di
vivere una identità in cammino».
Fonte: L’Osservatore Romano, 11 agosto 2012, p. 5
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