martedì 31 luglio 2012


8° Centenario  della  nascita 
dell’Ordine  di  S. Chiara

Chiara vive…dopo 800 anni di storia…
una storia che ci raggiunge e ci accompagna e
dove lo Spirito del Signore ci inserisce!

Dal  2 al 10 Agosto 2012 Monastero SS. Annunziata – Str. di Colleluna, 5 - Terni

Ore 21,00:  Novena presieduta dai Frati e da  Sorelle Clarisse

10 AGOSTO:
ore 18.00: Primi Vespri Solenni
ore 21,00: Conclusione della Novena con Veglia
                              
11 AGOSTO:
ore 8,00: S. Messa Solenne presieduta dal Mons. Francesco De Sanctis al termine della quale verrà benedetta la nuova Pala affrescata posta in Chiesa

ore 18,00:  Secondi Vespri Solenni con il Transito della madre S. Chiara e chiusura del centenario

Il Signore vi benedica! 

Sorelle Clarisse del Monastero SS. Annunziata – Str. di Colleluna, 5 - Terni 
 
S. Chiara. Terni. Monastero SS. Annunziata.
Piero Casentini 2012

Monastero Santissima Annunziata in Terni

Le Clarisse di Terni hanno celebrato l’Ottavo Centenario dell’inizio del loro ordine con particolare solennità a motivo che la vicenda di santa Chiara coinvolge anche il territorio ternano. Infatti la Santa d’Assisi ammirò, fino a desiderare di imitarla, la testimonianza di fede dei Protomartiri Francescani uccisi in Marocco, ma oriundi dell’Umbria meridionale. Inoltre uno dei primi miracoli compiuti dalla Santa fu a favore di un bisognoso che sostava presso il Ponte di Narni.
A conclusione di tale Centenario nella chiesa della locale comunità delle Clarisse sarà inaugurato un dipinto di Piero Casentini che sintetizza questo importante frammento di storia francescana svoltasi a Terni e dintorni. Tale opera raffigura ai piedi del Crocifisso, oltre a Maria Vergine, santa Chiara, san Francesco, sant’Antonio e i cinque Protomartiri Francescani.


Per l’occasione sarà anche presentata una biografia di suor Teresa Eletta Rivetti (1723-1790), una clarissa che visse nel Monastero di Santa Restituta in Narni, come a indicare che tale storia francescana è proseguita lungo i secoli e ancora oggi è presente (Giovanna Cremaschi, Teresa Eletta Rivetti. Vivere il Vangelo con santa Chiara, Elledici-Velar, Gorle 2012).
Tali manifestazioni sono anche nella prospettiva dell’incipiente Ottavo Centenario del passaggio a Terni e dintorni di san Francesco (1213-2013), testimoniato da numerosi eremi, santuari, opere d’arte e comunità francescane presenti nel territorio.

Per sapere di più clicca qui: 

lunedì 30 luglio 2012


Solenni Festeggiamenti in onore della 
Madonna del Carmine detta "de' Noantri"

21 – 30 luglio 2012 – Roma


La Festa de Noantri (cioè: "di noi altri", in opposizione a "voi altri che abitate in altri quartieri") si celebra in onore della Beata Vergine del Carmelo in occasione della Sua ricorrenza liturgica, dal 15 al 30 luglio nel rione Trastevere di Roma. E' senza dubbio una delle feste più sentite dal popolo romano. Le origini della festa pare risalgano al 1535: si tramanda infatti che dopo una tempesta fu rinvenuta alla foce del Tevere da alcuni pescatori una statua della Vergine Maria scolpita in legno di cedro.


La Processione del 29 luglio 2012 da Ponte Sant'Angelo - in barca sul Tevere - Arrivo alla Calata degli Anguillara ( Ponte Garibaldi), Viale di Trastevere, Piazza Sonnino, Largo San Giovanni de Matha, Via della Lungaretta, Piazza Santa Maria in Trastevere, ingresso nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.
Al termine della processione sono state benedette e distribuite ai fedeli le rose della Madonna del Carmine.






La Madonna del Carimen – Prega per noi!

Per sapere di più clicca qui: http://www.festadenoantri.it/

domenica 29 luglio 2012



From dawn until sunset the name of the Lord deserves to be praised. (Ps 133,3)


¡Alabado sea el nombre del Señor desde oriente hasta occidente! (Sal 113,3)

Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. (Ps 113, 3)

Od sončnega vzhoda do njegovega zahoda naj bo hvaljeno ime GOSPODOVO. (Ps 113,3)



sabato 28 luglio 2012


Il primo corso di canto gregoriano presso l'Abbazia di Farfa (Fara Sabina - Rieti) - Italia

con il patrocinio del Pontificio Istituto di Musica Sacra
20 - 24 agosto 2012




In allegato qui sotto il depliant del corso con relativo modulo di iscrizione



venerdì 27 luglio 2012

SIAMO CHIAMATI AD ESSERE UN VANGELO VIVENTE

Essere Francescani oggi, è la decisione consapevole di essere chiamati a mostrarsi come un "icona" del Vangelo. Questa affermazione è stata ricordata ai diciannove frati con meno di cinque anni di professione nel ripensare la loro vocazione come francescani, nella società liquida di oggi. I Frati hanno partecipato ad una settimana di ritiro in Samadi Shalom, Sindanglaya, West Java dal 25 giugno al 1 luglio 2012 con l'assistenza di Fr. Paskalis B. Syukur, OFM, Definitore generale.

"Siamo testimoni di alcuni grandi cambiamenti della nostra società di oggi, che è segnata da impegni precari, un debole senso di appartenenza, crisi delle relazioni interpersonali, individualismo e 'segnata dal tutto e immediato della cultura'", ha sottolineato Fr. Paskalis. Ha rimarcato che gli effetti negativi della rapida crescita della tecnologia moderna hanno rafforzato questi fenomeni sociali e anche influenzato la nostra vita religiosa. Nel mezzo di questi fenomeni della nostra società, siamo sfidati a presentare la nostra identità più autentica di francescani. L'identità del Francescano si basa sul Vangelo, che è osservare il Santo Vangelo vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità. Pertanto, abbiamo bisogno di discernimento lungo la strada del nostro percorso vocazionale.


Fr. Paskalis ha riconosciuto che la logica della nostra vocazione in molti modi, non è in linea con la logica della nostra società contemporanea. La logica della nostra vocazione è la logica del dono che è come posso dare tutta la mia vita agli altri? invece di come posso prendere tutte le cose di cui ho bisogno dagli altri? Noi, come francescani, potremmo essere colpiti da questa logica e cadere nello spirito della mediocrità, dove la nostra attenzione si sposta dal fare ciò che Dio vuole che noi facciamo a fare ciò che i nostri desideri vogliono. Pertanto, siamo tenuti ad avere una forte fede in Gesù Cristo che ci ha insegnato a servire. Dal momento che non siamo semplici assistenti sociali; ma di più, l'icona della Buona Novella, le nostre opere e azioni devono mostrare la nostra identità di cristiani e francescani, perché la nostra stessa vita diventi Buona Novella (Vangelo), grazie alla nostra preghiera, alla fraternità e alla missione.

Nell'ultimo giorno del ritiro abbiamo avuto una sessione di brain storming in cui abbiamo potuto  offrire i nostri suggerimenti o nuove idee per la Provincia e per noi stessi giovani frati. Uno dei suggerimenti più importanti che abbiamo ricevuto a questo incontro è quello di arricchire costantemente la nostra missione nel diffondere la Buona Novella dove siamo inviati.

We Are Called to Be A Living Good News

Being a Franciscan today is a conscious decision to be an “icon” of the Gospel. That statement would recall the nineteen under five-brother in rethinking their vocation as Franciscans in today’s liquid society. The brothers attended one week retreat in Samadi Shalom, Sindanglaya, West Java from June 25 to July 1, 2012 with the assistance of Brother Paskalis B. Syukur, OFM, the Definitor General.

“We are witnesses of some big shifts of our society today, which was marked by precarious commitments, a weak sense of belonging, the crisis of interpersonal relationship, individualism and ‘everything and immediately culture,’” Br. Pakalis said. He stated that negative effects of the rapid-growth of modern technology have strengthened those social phenomena and also affect our religious life. In the middle of those phenomena occurs in our society we are challenged to present our genuine identity of Franciscan. The identity of Franciscan is based on the Gospel, which is to observe the Holy Gospel in obedience, without property and in chastity. Therefore, we need discernment along the way of our vocation path.  

Br. Paskalis recognized that the logic of our vocation in many ways is not in accordance with the logic of our contemporary society. The logic of our vocation is the logic of giving that is how I can give my whole life to others; instead of how can I grab all things I need from others. We, as Franciscan, might be affected by that logic and fall into the spirit of mediocrity, where our focus shifts from doing what God wants us to do to doing what our desires lead to. Therefore, we are required to have a strong faith in Jesus Christ who has taught us how to serve one another. Since we are not mere social workers, but more over we are the icon of the Good News, our works and deeds must show our identity as Christians and Franciscans; that our life itself becomes living-Good News through our prayers, fraternity and missions.   


In the last day of the retreat we have Brain Storming session where we can give our suggestions or fresh idea for the Province and for our self the young brothers. One of the important suggestions is that we recommended this meeting to be held continually to enrich our mission in spreading the Good News to where we are sent to.

mercoledì 25 luglio 2012

Settimana di francescanesimo

A Baida-Palermo - Italia
27 agosto - 01 settembre 2012


Settimana di francescanesimo 2012 - La Provincia dei Frati Minori di Sicilia, con la collaborazione della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum e col patrocinio della Conferenza dei Ministri Provinciali Famiglie Francescane di Sicilia, invita i frati e tutti i membri della Famiglia Francescana a partecipare all'annuale Settimana di francescanesimo. A partire da quest'anno 2012 ha inizio un ciclo di Settimane avente come tema “L’immagine di Francesco nella storia” e che si svilupperà secondo un itinerario triennale specifico (2012-2014).
La prima Settimana, che si terrà a Baida-Palermo dal 27 agosto al 01 settembre 2012, ha come titolo L’immagine di Francesco nella storia. Il Francesco degli Spirituali. Relatori: Marco Bartoli e Annarita De Prosperis. Per informazioni rivolgersi a Fr. Salvatore Ferro: salvoferro@libero.it Il programma è disponibile anche nel sito www.ofmsicilia.it

Bibliografia consigliata: M. Bartoli, Vestigia francisci. Studi di storia del francescanesimo, Aracne, Roma 2010; F. Accrocca, Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli Spirituali francescani tra Duecento e Trecento, Ed. Porziuncola, Assisi 2009.

martedì 24 luglio 2012

Ad Assisi il pellegrinaggio di preghiera “Jospers Journey”

Jospers Journey continua ed arriva ad Assisi. Questo “pellegrinaggio di preghiera” consente a tutti, da qualunque parte del mondo, di affidare le proprie intenzioni ad Opera Romana Pellegrinaggi, certi che le stesse preghiere verranno deposte fisicamente in queste mete di pellegrinaggio.

Le prime due tappe di
Jospers Journey  hanno visto arrivare ad Opera Romana Pellegrinaggi oltre duemila intenzioni di preghiera che sono state deposte l'11 febbraio a Lourdes nell’anniversario della I apparizione della Vergine Maria a Bernadette Soubirous e il 13 maggio ai piedi della Statua pellegrina della Madonna di Fatima per la Giornata del Pellegrino a Roma.

Prossima tappa di
Jospers Journey sarà Assisi. Un piccolo gruppo di pellegrini, guidati da Padre Caesar Atuire, amministratore delegato di O.R.P., partirà da Foligno, nel cuore della Valle Umbra, e arriverà ad Assisi il 2 agosto, Festa del Perdono di Assisi, giorno in cui si può chiedere il dono dell'indulgenza Plenaria, proprio come chiese ed ottenne San Francesco nel 1216 alla Porziuncola.


Il piccolo gruppo di pellegrini in “missione speciale” sosterà in preghiera alla Porziuncola per poi giungere alla Basilica di Santa Chiara, dove le intenzioni di preghiera verranno affidate alle Clarisse.


Per inviare le proprie intenzioni all’Opera Romana Pellegrinaggi è necessario compilare il modulo che si trova al seguente indirizzo:
http://www.orpnet.org/preghiera.


lunedì 23 luglio 2012

Sud Africa, Pretoria – Premio ad un missionario francescano irlandese

L'imperatore del Giappone ha conferito il 19 giugno 2012 a Fr. Stan Brennan il "6th class Grand Cordon Order Award of the Rising Sun Silver and Gold Rays" (Il Premio Gran Cordone, Sesta Classe, dell’Ordine del Sol di Levante, Raggi in Oro e Argento), presso l'Ambasciata del Giappone a Pretoria, Sudafrica.
Membro della Provincia di Nostra Signora Regina della Pace, Africa del Sud, Fr. Stan Brennan è di origine irlandese. Nel 1965 fu inviato a Boksburg, vicino a Johannesburg, come Parroco della Chiesa di San Francesco, impegnandosi subito a favore delle persone bisognose di istruzione e formazione. Da allora ad oggi ha creato e gestito i seguenti progetti: un Centro diurno per anziani; un progetto d’istruzione riguardante oltre 700 studenti ogni anno; un centro di riabilitazione dalla droga e dall’alcool; un centro per le persone malate di AIDS; un centro di cura per bambini, dall'infanzia fino ai sette anni, affetti da AIDS, più una scuola materna; il Centro Sant'Antonio a favore degli emarginati; il Centro "Mercy Haven" per donne e bambini che hanno subito abusi. Oltre a ricevere tale ambito riconoscimento da parte dell'Imperatore del Giappone – infatti, è accaduto solo ad otto persone al mondo – Fr. Stan ha ricevuto fino ad oggi oltre 50 riconoscimenti per la sua dedizione alle persone svantaggiate.




domenica 22 luglio 2012


Il Signore è il mio pastore: non manco ni nulla.


Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Salmo 23

Ravenna, Italia


El Señor es mi pastor, nada me puede faltar.
Salmo 23

O Senhor é o meu pastor; nada me faltará.
Salmo 23


sabato 21 luglio 2012

Slovenia, Lubiana - Onorificenza a Fr. Ciril A. Božič

Il Presidente della Repubblica Slovena, Danilo Türk, ha insignito, il 12 giugno 2012, Fr. Ciril A. Božič, della Provincia della Santa Croce, con l'onorificenza "Ordine al Merito", per il suo instancabile lavoro nel conservare la cultura e la lingua tra gli sloveni in Australia e per l'aiuto disinteressato offerto ai suoi connazionali.


Predsednik republike Danilo Türk je, 12. julija 2012, z redom za zasluge odlikoval patra Cirila Božiča za neprecenljive zasluge pri ohranjanju slovenske kulture in jezika med Slovenci v Avstraliji ter za nesebično pomoč slovenskim rojakom v Avstraliji, so sporočili iz urada predsednika republike. 

Fonte: http://www.glasslovenije.com.au/

venerdì 20 luglio 2012

Francia - Primo Congresso Europeo OFS-GiFra


Il primo Congresso Europeo dell'Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana dell’Europa si è celebrato a Lisieux (Francia) dal 9 al 15 luglio 2012. Anche se la GiFra europea ha avuto in passato cinque suoi Congressi, questa era la prima volta in cui si sono incontrati in un Congresso Europeo i fratelli e le sorelle delle varie Fraternità nazionali dell’OFS e della GiFra, insieme ai loro Assistenti spirituali. Il tema scelto per questo primo Congresso era: “OFS e GiFra in Europa: "Prendete il largo", "Duc in altum"! (Lc 5,4).
La scelta di Lisieux non è stata casuale, infatti la Gioventù Francescana di Europa confida di imitare il dinamismo evangelico di Teresa di Gesù Bambino, co-patrona delle missioni, e di scoprire le somiglianze tra la dottrina del più giovane Dottore della Chiesa e gli insegnamenti di San Francesco di Assisi. L’altra ragione era la celebrazione della memoria liturgica dei Beati Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa, che viene celebrata nel giorno del loro anniversario di matrimonio, il 12 luglio, e per ricordare che la mamma di Santa Teresa, la beata Zélie Martin, era membro dell'Ordine Francescano Secolare.
Dalle 34 Fraternità nazionali  dell'OFS e delle 15 Fraternità nazionali della GiFra esistenti in Europa al Congresso hanno partecipato i rappresentanti provenienti da 25 paesi.
La Santa Messa d’apertura del Congresso è stata presieduta da Fr. Ivan Matić, OFM, Assistente generale OFS-GiFra, nella Cattedrale Saint Pierre di Lisieux nella quale nell’anno1887 Santa Teresa scopri la sua missione. Si sono vissuti tanti altri momenti liturgici molto belli, ben preparati e molto partecipati, con la presenza dei Ministri Provinciali di Francia: Fr. Dominique Joly, OFM, Fr. Benoit Dubigeon, OFM, e Fr. Pio Murat OFMCap, che hanno presieduto nei diversi giorni la Santa Messa. Inoltre è stata molto gradita la presenza per la celebrazione Eucaristica del Vescovo di Lisieux mons. Jean Claude Boulanger e del mons. Stanislas Lalanne, Vescovo di Coutances-et-Avranches, nel giorno del pellegrinaggio dei congressisti al santuario dell’Arcangelo San Michele al Mont Saint-Michel.
Durante i giorni del Congresso si è riflettuto sulle sfide dell’OFS e della GiFra in Europa con le presentazioni di Ana Fruk (per la GiFra) e Tibor Kauser (per l’OFS). In modo particolare e con grande gioia dei partecipanti è stato accolto l'intervento del Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, sulle sfide per la Chiesa in Europa. Lui è stato presente per mezzo del video collegamento e dopo il suo intervento c’è stato un dialogo molto bello con i partecipanti al Congresso e in modo particolare con i giovani della GiFra.
I temi che sono stati più toccati ed approfonditi durante il Congresso erano sulla famiglia, sulla formazione, sulla presenza attiva nella vita sociale, il tema della GiFra e dell’assistenza spirituale e pastorale, ecc. Tutte queste tematiche sono state condivise dai partecipanti, attraverso dibattiti e gruppi di lavoro e avevano un obiettivo preciso, di cercare insieme di trovare le iniziative concrete e coerenti in linea con l'invito di Benedetto XVI a vivere l'Anno della Fede e ad essere aperti alla nuova evangelizzazione.
Questo primo Congresso OFS-GiFra ha offerto l'opportunità a tutti i partecipanti prima di tutto di conoscersi meglio, di capire le differenti realtà esistenti tra le Fraternità europee e di riprendere di nuovo sul serio l’invito della Regola dell’OFS di passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo, traducendo in atti concreti le responsabilità dei membri dell’OFS e della GiFra come cittadini impegnati in un’Europa che cambia. 


Francia - Primer Congreso Europeo OFS-JuFra


El primer Congreso Europeo de la Orden Franciscana Seglar y de la Juventud Franciscana de Europa se ha celebrado en Lisieux (Francia) del 9 al 15 de julio de 2012.  Aunque si la JuFra europea ha tenido en el pasado cinco Congresos, esta es la primera vez que se han reunido en un Congreso europeo los hermanos y hermanas de varias Fraternidades nacionales de la OFS y de la JuFra, junto a sus Asistentes espirituales. El tema escogido para este primer Congreso fue: “OFS y JuFra en Europa: "¡Rema mar adentro!", "¡Duc in altum!” (Lc 5,4).
La elección de Lisieux no ha sido al azar, de hecho, la JuFra de Europa confía poder imitar el dinamismo evangélico de Teresa del Niño Jesús, co-patrona de las misiones, y de descubrir las  similitudes entre la doctrina de la más joven doctora de la Iglesia y las enseñanzas de san Francisco de Asís. La otra razón era la celebración de la memoria litúrgica de los beatos Louis y Zélie Martín, los padres de santa Teresa, que son celebrados en el días de su aniversario de matrimonio, el 12 de julio, y para recordar que la mamá de santa Teresa, la beata Zélie Martín, era un miembro de la OFS.
De las 34 Fraternidades nacionales de la OFS y de las 15 Fraternidades nacionales de la JuFra existentes en Europa participaron en el Congreso los representantes de 25 países.
La santa Misa de apertura del Congreso ha sido presidida por Fr. Ivan Matić, OFM, Asistente general OFS-JuFra, en la catedral San Pedro de Lisieux en donde en el año 1887 santa Teresa descubrió su misión. Se vivieron otros muchos momentos litúrgicos muy bonitos, bien preparados y muy participados, con la presencia de los Ministros Provinciales de Francia: Fr. Dominique Joly, OFM, Fr. Benoit Dubigeon, OFM, y Fr. Pío Murat OFMCap, que han presidido la santa Misa en distintos días. Además ha sido muy la presencia para la celebración eucarística de obispo de Lisieux Mons. Jean Claude Boulanger y de Mons. Stanislas Lalanne, obispo de Coutances-et-Avranches, el día de la peregrinación de los congresistas al santuario del Arcángel San Miguel en Mont Saint-Michel.
Durante los días del Congreso se ha reflexionado sobre los desafíos de la OFS y de la JuFra en Europa con las presentaciones de Ana Fruk (por la JuFra) y Tibor Kauser (por la OFS). De manera particular y con mucha alegría de los participantes ha sido acogida la intervención de cardenal Christoph Schönborn, Arzobispo de Viena, sobre los desafíos de la Iglesia Católica en Europa. Él ha estado presente a través del enlace de video y después de su relación se ha tenido un dialogo muy bonito con los participantes al Congreso y en particular con los jóvenes de la JuFra.
Los temas que fueron más tratados y profundizados durante el Congreso fueron sobre la Familia, la formación, la presencia activa en la vida social, JuFra y asistencia espiritual y pastoral, etc. Todos estos temas fueron compartidos por los participantes, a través de debates y grupos de trabajo y han tenido el objetivo preciso, de buscar y encontrar juntos las iniciativas concretas y coherentes en línea con la invitación de Benedicto XVI a vivir el Año de la Fe y estar abiertos a la nueva evangelización. 
Este primer Congreso OFS-JuFra les ha proporcionado a todos los participantes de conocerse bien, de entender las diferentes realidades existentes entre las Fraternidades europeas y de retomar en serio la invitación de la Regla de la OFS de pasar del Evangelio a la vida y de la vida al Evangelio, traduciendo en obras las responsabilidades de los miembros de la OFS y de la JuFra como ciudadanos comprometidos en una Europa que cambia. 

France – First European Congress of OFS-YouFra


The first European Congress of the Secular Franciscan Order and Franciscan Youth of Europe was held in Lisieux (France) from July 9-15, 2012. Although the European YouFra has had its own five Congresses, this was the first time that the brothers and sisters of the various national fraternities of OFS and Franciscan Youth met in a European Congress, together with their Assistants. The theme chosen for this first Congress was "OFS and Franciscan Youth in Europe: "Launch into the Deep", "Duc in Altum"! (Luke 5.4).
The choice of Lisieux was not random. One reason was that the Franciscan Youth of Europe hopes to emulate the evangelical dynamism of Saint Theresa of the Child Jesus, co-patroness of the missions, and discover the similarities between the doctrine of the youngest Doctor of the Church and the teachings St. Francis of Assisi. Another reason was because the celebration of the liturgical memorial of Blessed Louis and Zelie Martin, parents of Saint Teresa, is celebrated on the day of their wedding anniversary, July 12; and a third reason was to remember that the mother of St. Teresa, Blessed Zelie Martin, was a member of the Secular Franciscan Order.
The 34 national fraternities of the OFS and the 15 national fraternities of Youfra existing in Europe were representatives at the Congress by 25 countries. The Opening Mass of the Congress was presided by Br. Ivan Matić, OFM, Assistant General OFS-YouFra, in Saint Peter Cathedral of Lisieux where in 1887 Saint Therese discovered her mission. We lived through many other liturgical moments that were very beautiful, well-prepared, and well attended, and the presence of the Provincial Ministers of France, Br. Dominique Joly, OFM, Br. Benoit Dubigeon, OFM, and Br. Pius Murat, OFMCap, all who took turn to preside the Mass during these days. Also very welcomed to preside the Eucharistic celebration were both the Bishop of Lisieux Msgr. Jean Claude Boulanger and Msgr. Stanislas Lalanne, Bishop of Coutances and Avranches, at the shrine of St. Michael at Mont Saint-Michel where the Congress Members went on a pilgrimage.
During the Congress, the members reflected on the challenges of the OFS and Franciscan Youth in Europe with presentations from Ana Fruk (for YouFra) and Tibor Kauser (for OFS). The presentations of Cardinal Christoph Schönborn, Archbishop of Vienna, on the challenges for the Church in Europe were welcomed in a special way and with great joy by the participants. He was present through a video link. After his speech, there was a very nice dialogue with participants at the Congress and particularly with the youth of YouFra.
The themes that were most touched upon and studied in-depth during the Congress were on family, formation, active presence in social life, YouFra, and spiritual and pastoral assistance, etc. All these issues were shared by participants through discussion and group work with a clear aim, namely, to seek together to find concrete and coherent actions in line with the invitation of Benedict XVI to live the Year of Faith and be open to the new evangelization.
This First OFS-YouFra Congress has provided an opportunity for all participants first of all to know each other better, to understand the different realities that exist within the European fraternity and take seriously again the invitation of the Rule of the OFS to move from Gospel to life and from life to the Gospel, translating into concrete actions the responsibilities of the members of OFS and YouFra as citizens engaged in a Europe that is changing.
 
 

giovedì 19 luglio 2012

Professioni nella Provincia d’Indonesia


Professioni nella Provincia d’Indonesia: Il Ministro Provinciale della Provincia di San Michele Arcangelo (Indonesia), ha ricevuto la prima professione di dodici Frati, 15 luglio 2012. Il giorno precedente, il 14 luglio, il Guardiano del Convento di San Damiano in Depok, ha ricevuto ventidue postulanti a iniziare il noviziato in Depok.




Professions in the Province of Indonesia: The Minister Provincial of the Province of St. Michael Archangel (Indonesia) received the first profession of the twelve Friars, on the 15th July, 2012. The previous day, on the 14th July, 2012, The Guardian of the San Damiano Monastery in Depok also received twenty-two postulants to enter the noviciate in Depok.




mercoledì 18 luglio 2012


Icona della Vergine del Fileremo

Ospitata presso il Museo del Cremlino di Mosca dal 5 luglio al 9 settembre 2012



L’inaugurazione è stata particolarmente suggestiva. Ha visto prima una straordinaria parata militare, con la partecipazione della guardia presidenziale, i cavalieri e l’orchestra militare, poi le parole del Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta Fra’ Matthew Festing, del Ministro della Cultura della Federazione russa, Vladimir Medinskiy, e della direttrice del Museo del Cremlino Yurevna Gagarina.


Fonte: www.assisiofm.it

martedì 17 luglio 2012

Per comandare occorrono le ali
L’arte del governo e della guida secondo san Bonaventura
di Inos Biffi

Santuario - La Verna
Il Dottore Serafico (di cui la Chiesa celebra la memoria il 15 luglio), chiamato presto dall’insegnamento universitario al governo dell’ordine francescano, in uno dei suoi mirabili opuscoli, il De sex alis Seraphim, ci ha lasciato una fine e illuminata descrizione delle doti che deve avere un superiore per reggere una comunità. Il trattatello — «ricco di esperienza e di teologia» (Jacques Guy Bougerol) — ebbe di fatto un enorme successo in tutti gli ordini religiosi, specialmente nella Compagnia di Gesù.

Bonaventura è anzitutto persuaso che è difficile trovare individui che non abbiano bisogno di maestro e di guida; del resto, «vi è una grande differenza tra lo stare sottomessi umilmente, il convivere pacificamente e il presiedere utilmente». Ecco perché «conviene a pochi vivere senza il giogo dell’obbedienza»; è anzi necessario che «quegli stessi che sono preposti agli altri, al fine di agire meglio e con maggior cautela, siano, a loro volta, sottoposti ad altri, dai quali vengano guidati, e questo fino al Sommo Pontefice, che è il capo di tutta la Chiesa militante, in rappresentanza di Cristo».

Bonaventura definisce col nome di «ali» le “virtù” che devono contrassegnare il superiore, attingendo all’immagine del Crocifisso alato apparso a san Francesco, e sono: lo zelo per la giustizia, la pietà, la pazienza, l’esemplarità della vita, l’oculata discrezione, la devozione a Dio.
Ognuna di queste virtù viene esaminata dal santo dottore con la finezza dottrinale del teologo e la concretezza di chi conosce a fondo, si direbbe con un disincantato realismo, il comportamento umano, che si ritrova nella Chiesa e nella stessa vita religiosa.
Prendiamo la dote della pietà: il «vicario di Dio» — come egli definisce il superiore — deve possedere «la compassione fraterna. Se nei confronti dei vizi si deve usare la verga di ferro, nei riguardi dell’infermità occorre il bastone che sostiene. Verso i deboli e i malati ci si deve mostrare sommamente umani. Il bravo prelato deve riconoscersi un padre per i suoi fratelli, non un padrone, un medico, non un tiranno, e non li deve considerare come propri giumenti o servi che si sono comprati, ma figli, chiamati a condividere la stessa eredità». Per questo, «è bene che i superiori sperimentino l’infermità degli altri, perché imparino ad averne compassione». E, richiamando san Bernardo, Bonaventura conclude: «Sappiate che dovete essere madri per i vostri sudditi, non padroni; fate in modo di essere più amati che temuti e, se talora è necessaria la severità, essa sia paterna, non tirannica».

Santuario - La Verna

Al superiore, inoltre, è «massimamente necessaria la pazienza». Per esempio, quando constata che, di coloro ai quali dedica continue fatiche, «sono pochi quanti fanno dei progressi» e che «non c’è speranza per i frutti del suo lavoro». Talora poi avverte che «quello che viene stabilito e comandato è eseguito e osservato con negligenza»; oppure che serpeggiano dei disordini, come quando, con la scusa di salvare tutti, si accoglie in convento un numero esorbitante di fratelli, per cui «si offusca la povertà», «accrescono le discussioni sulla compera del necessario», «si spegne la quiete della devozione», «degrada lo stile di vita religiosa», «si intrecciano familiarità proibite, si chiedono doni ai penitenti, si vendono le anime per il lucro, si adulano i ricchi, si allargano le proprietà», per non dire dell’altro inconveniente: la «precipitosa promozione dei giovani». Di fronte a queste e a molte altre cose «il superiore spirituale, dal momento che giudica tutto secondo verità, si consuma e brucia, e, non riuscendo a correggere come desidera, si esercita mirabilmente nella virtù della pazienza».

La pazienza è poi necessaria «di fronte all’ingratitudine di coloro per i quali fatica con tanta sollecitudine»: e, infatti, «difficilmente arriva a soddisfarli e a evitare il loro continuo lamento sempre che, se avesse voluto, avrebbe potuto fare diversamente e meglio nei loro confronti». Per cui «spesso non sa che fare: se cedere alle loro insistenze e accondiscendere a tutto quello che vogliono, o se invece mantenere rigidamente quello che ritiene più conveniente».
Avviene anche — dice Bonaventura — che «distorcono parecchie delle cose che il superiore fa», che «le interpretano al peggio», ed ecco che «mormorano, accusano, denigrano e traggono motivo di scandalo da ciò con cui egli credeva di aver reso ossequio a Dio e a loro». Insomma, «a stento egli riesce a stabilire e a fare qualcosa, senza che si susciti immancabilmente cruccio o agitazione»; e al riguardo «alcuni insorgono apertamente contro di lui, altri lo disapprovano e lo disprezzano per iscritto e incitano gli altri perché vi si oppongano, o impediscono furbamente che possa attuare quello che dovrebbe».
Orbene, «a queste e ad altre contrarietà, che in vario modo lo assalgono, il superiore deve sforzarsi di reagire con lo scudo della pazienza», reprimendo nel rispondere «l’impeto dell’eccitazione» e «non mostrando impazienza nella voce, nel volto e nel comportamento»: «difficilmente si placa l’agitazione con l’agitazione; né si risana il vizio col vizio». È vero invece che «l’impazienza del superiore lo disonora agli occhi dei sudditi e degli altri, lo rende detestabile e temibile; fa sì che i sudditi non osino manifestargli le loro necessità; riempie la casa di brontolii e di rancore; mette in fuga i fragili di mente; rende pusillanimi».

Il superiore deve, dunque, essere un uomo di pace, che «non si vendica delle offese ricevute», «non porta rancore nel cuore verso quanti lo hanno offeso, né li trascura, né cerca di allontanarli da sé, anzi, se li tiene più vicini». «È compito proprio del pastore insegnare le virtù», ma, si domanda Bonaventura, «se allontana da sé i traviati, chi ammaestrerà? Se il medico fugge via dai malati, chi curerà?». E ancora: «tanti vescovi e superiori si sono santificati sia compiendo il bene sia sopportando le avversità nell’esercizio del loro ufficio». Senza dire che, «attraverso le avversità, il superiore stesso viene ripulito dalla polvere dei peccati, che surrettiziamente si insinua in lui a motivo dell’umana infermità», e in tal modo «viene preservato dal tumore della superbia, che più pericolosamente insidia i potenti, quando l’altezza dell’ufficio, la libertà di cui dispongono, la soddisfazione per le opere compiute, facilmente ne inorgoglirebbero lo spirito, se il giogo dell’avversità non umiliasse il collo della loro presunzione, preservandoli dalla voragine della superbia».
E non c’è da meravigliarsi «se non tutti i tentativi del superiore hanno successo con tutti: la stessa opera di Dio rivolta a tutti non riesce a salvare tutti. Non ogni cosa che si semina germoglia».

Per Bonaventura «il superiore dev’essere inoltre animato a sopportare la fatica dal fatto che il suo merito non diminuisce nel caso in cui i suoi sudditi non progrediscono o progrediscono poco». Un maestro infatti «fatica di più quando ha a che fare con un alunno indocile, che non con un alunno disciplinato, ma il suo merito è maggiore agli occhi di colui che sa stimare con giustizia il lavoro. In un terreno sterile e sassoso il contadino sgobba di più, anche se il raccolto è più scarso; il suo premio è quindi maggiore; quello poi che è più oneroso produrre è spesso venduto a prezzo più caro».
 
L’Osservatore Romano, 15 luglio 2012, p. 5.


lunedì 16 luglio 2012

"Tutta la vita di san Bonaventura 
ha quale centro ispiratore Gesù Cristo"
Angelus del Papa
Castel Gandolfo - 15 luglio 2012 

Cari fratelli e sorelle!
Nel calendario liturgico il 15 luglio è la memoria di San Bovanentura da Bagnoregio, francescano, Dottore della Chiesa, successore di San Francesco d’Assisi alla guida dell’Ordine dei Frati Minori. Egli scrisse la prima biografia ufficiale del Poverello, e alla fine della vita fu anche Vescovo di questa Diocesi di Albano. In una sua lettera, Bonaventura scrive: «Confesso davanti a Dio che la ragione che mi ha fatto amare di più la vita del beato Francesco è che essa assomiglia agli inizi e alla crescita della Chiesa» (Epistula de tribus quaestionibus, in Opere di San Bonaventura. Introduzione generale, Roma 1990, p. 29). Queste parole ci rimandano direttamente al Vangelo di questa domenica, che presenta il primo invio in missione dei Dodici Apostoli da parte di Gesù. «Gesù chiamò a sé i Dodici – narra san Marco – e prese a mandarli a due a due … E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche» (Mc 6,7-9). Francesco d’Assisi, dopo la sua conversione, praticò alla lettera questo Vangelo, diventando un testimone fedelissimo di Gesù; e associato in modo singolare al mistero della Croce, fu trasformato in un «altro Cristo», come proprio san Bonaventura lo presenta.
Tutta la vita di san Bonaventura, come pure la sua teologia hanno quale centro ispiratore Gesù Cristo. Questa centralità di Cristo la ritroviamo nella seconda Lettura della Messa odierna (Ef 1,3-14), il celebre inno della Lettera di san Paolo agli Efesini, che inizia così: «Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo». L’Apostolo mostra quindi come si è realizzato questo disegno di benedizione, in quattro passaggi che cominciano tutti con la stessa espressione «in Lui», riferita a Gesù Cristo. «In Lui» il Padre ci ha scelti prima della creazione del mondo; «in Lui» abbiamo la redenzione mediante il suo sangue; «in Lui» siamo diventati eredi, predestinati ad essere «lode della sua gloria»; «in Lui» quanti credono nel Vangelo ricevono il sigillo dello Spirito Santo. Questo inno paolino contiene la visione della storia che san Bonaventura ha contribuito a diffondere nella Chiesa: tutta la storia ha come centro Cristo, il quale garantisce anche novità e rinnovamento ad ogni epoca. In Gesù Dio ha detto e dato tutto, ma poiché Egli è un tesoro inesauribile, lo Spirito Santo non finisce mai di rivelare e di attualizzare il suo mistero. Perciò l’opera di Cristo e della Chiesa non regredisce mai, ma sempre progredisce.
Cari amici, invochiamo Maria Santissima, che domani celebreremo quale Vergine del Monte Carmelo, affinché ci aiuti, come san Francesco e san Bonaventura, a rispondere generosamente alla chiamata del Signore, per annunciare il suo Vangelo di salvezza con le parole e prima di tutto con la vita.
Fonte: www.vatican.va

domenica 15 luglio 2012


Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Sal 85


Voy a proclamar lo que dice el Señor:
 el Señor promete la paz,
la paz para su pueblo y sus amigos,
y para los que se convierten de corazón.
Sal 85

Escutarei o que Deus, o Senhor, disser;
porque falará de paz ao seu povo, e aos seus santos,
contanto que não voltem à insensatez.
Sal 85