Una Quaresima in spirito di carità
del cardinale Braz de Aviz
«Siamo in
piena Quaresima e quest’anno Benedetto XVI
ci ha invitato a fare la nostra penitenza, soprattutto vivendo più
profondamente lo spirito della carità». Sono le parole del cardinale João Braz
de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le
Società di vita apostolica, che, attraverso il nostro giornale, rivolge un
messaggio a tutti i religiosi in occasione della Quaresima.
«Noi sappiamo
— afferma — che la carità è la stessa vita di Dio posta in mezzo agli uomini,
perché noi la possiamo vivere. Certamente, per tutti i consacrati del mondo
questo è un momento importante per compiere una conversione interiore, per una
conversione alla carità». I religiosi, sottolinea, in modo particolare «sono
quelle persone che sostengono da secoli, in tutto il mondo, delle opere di
carità straordinarie. Purtroppo, questi uomini e donne stanno vivendo un
momento di diminuzione delle vocazioni, soprattutto in Europa e nei Paesi più
ricchi. Ciò implica anche una certa difficoltà che porta con sé sofferenza».
È una
situazione che si riscontra in diversi Paesi occidentali. Tra questi, per
esempio, la Francia, dove il numero delle religiose di vita apostolica dal 2000
al 2010 — secondo un recente rapporto della Conférence des religieux et
religieuse de France (Corref) — è passato da 48.412 a 28.678 membri. Un calo
allarmante, anche se non nelle proporzioni drammatiche che lasciavano intendere
le cifre riferite in un primo tempo dallo stesso cardinale prefetto
nell’intervista al nostro giornale pubblicata nel numero di giovedì 2 febbraio
scorso. «Unendomi al messaggio di Quaresima per tutti i religiosi del mondo —
ci dice in proposito il porporato — anche io colgo questa occasione per fare
una piccola penitenza. Nell’intervista avevo indicato altre cifre. Mi sono
fidato solo della mia memoria. Anche se le proporzioni del calo restano
comunque significative rispetto ai dati che avevo fornito nell’intervista, per
amore della verità tengo a fare la mia penitenza, perché credo fermamente che
la trasparenza e la correttezza siano dei valori da rispettare».
In ogni
caso, conclude, «noi vogliamo fare di questo momento difficile per la vita
consacrata nel mondo un’occasione di conversione interiore, per cercare di
risolvere i problemi e poter mantenere in vita le opere con uno spirito nuovo».
In questo senso, aggiunge, «penso che questo atteggiamento possa essere una
vera penitenza quaresimale». Il Papa, spiega, «insiste molto sul fatto che
dobbiamo puntare soprattutto alla testimonianza evangelica e non a una vita di
apparenza».
(©
L’Osservatore Romano 03 marzo 2012)
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