San Francesco d'Assisi e gli angeli
di Marcello Stanzione
San Francesco d’Assisi nutrì
un grande amore per gli angeli. Li scelse come protettori e modelli. Li volle
imitare. Fu definito “serafico” perché più di tutti volle assomigliare ai
Serafini, emulandone l’adorazione. Il mistero degli angeli nella vita e nella
spiritualità di San Francesco si manifesta nel rapporto d’amore che lo lega
agli spiriti celesti, nella loro continua invocazione, nella loro presenza al
suo fianco, anche con colloqui personali.
Le fonti
francescane più volte accennano alla devozione di S. Francesco verso gli
spiriti angelici. Il suo primo biografo, Fra Tommaso da Celano così scrive al
riguardo:” Venerava amorosamente gli angeli, i quali combattono con noi, e con
noi camminano fra le ombre di morte. Diceva che essi devono essere venerati
dovunque come compagni e non meno invocati come custodi. Insegnava non doversi
offendere il loro sguardo e non osare davanti ad essi fare ciò che non si farebbe
davanti agli uomini. Poiché nel coro si canta in cospetto degli angeli, voleva
che quanti potevano, andassero in coro, e vi salmeggiassero devotamente”. Nella
prima biografia del Santo viene sottolineato il ricordo di S. Maria degli
Angeli, la Porziuncola, luogo prediletto di S. Francesco, perché “luogo
favorito di grazie più abbondanti e da frequenti visite di spiriti angelici” (1
Celano 106).
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