Italia - Assemblea
dei definitori OFM del Nord Italia
I Definitori
delle attuali sei Province del Nord Italia (con la presenza di Fr. Vincenzo
Brocanelli, Definitore generale per l'Italia) si sono ritrovati per l'incontro
estivo tradizionale, dal 20 al 24 agosto, per fare sintesi del cammino comune
percorso nell'ultimo anno e programmare i passi successivi.
Quest'ultimo
ritrovo è stato particolarmente importante, perché le sei Province si stanno
avvicinando ai Capitoli Provinciali allineati del 2013 (con un Instrumentum Laboris
comune), per introdursi all'ultimo triennio, prima della fondazione dell'unica
nuova Provincia (nel 2016).
Il
percorso in atto si sta rivelando sempre più concreto e condiviso; si nota una
notevole convergenza sulle scelte, nonostante le storie e tradizioni
differenti. Cresce la consapevolezza di camminare, non solo per creare una cosa
nuova, ma soprattutto per farla in modo nuovo - "Non nova sed nove"
-.
La
priorità è quella di riqualificare la vita dei Frati Minori del Nord Italia per
poter continuare a dire qualcosa di significativo al nostro tempo e alla nostra
gente.
Tutto ciò
porterà ad investire in nuove fraternità - già dal prossimo anno - e, di
conseguenza, a faticose, ma necessarie scelte di ridimensionamento delle
presenze tradizionali.
Fondamentale
è stata poi la riflessione sulla formazione iniziale, che non sembra più
pienamente adeguata a rispondere alle caratteristiche dei candidati che
chiedono di entrare nella nostra Famiglia. Si ritiene di dover operare dentro e
oltre la scansione delle tappe istituzionali (postulandato e noviziato). Salvo
eccezioni possibili, ma realmente fondate, il consueto tempo di due anni per
giungere alla prima professione, risulta non più sufficiente. Evidentemente non
si intende solo prolungare il tempo, ma riempirlo in modo da far fare ai
candidati una più profonda esperienza dei dinamismi fondamentali della vita e
dell'identità del Frate Minore.
Infine diventano sempre più concrete le scelte
legate all'unificazione delle nostre Economie
provinciali, ma soprattutto, ci rendiamo conto di dover maturare ancora una
comune visione sulla gestione e uso dei nostri beni.
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