L'omelia del cardinal Angelo Amato alla liturgia di beatificazione del
beato Gabriele Maria Allegra OFM
29 settembre 2012 - Cattedrale di Acireale
La beatificazione di Padre Gabriele Allegra, nella festa dei Santi
Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, è un grande dono che il Santo Padre fa
alla Chiesa intera, all’Ordine dei Frati Minori Francescani, e, in particolare,
alla Sicilia, terra di antichissima tradizione cristiana, largamente benedetta
dal Signore con la santità e la testimonianza martiriale di vescovi, sacerdoti,
consacrati e laici.
Padre Allegra festeggiava oggi il suo giorno onomastico e, come il suo
patrono l’Arcangelo Gabriele, “forza di Dio”, “colui che sta al cospetto di Dio
e annuncia la sua parola”(Lc 1,19), anch’egli si fece ascoltatore e missionario
della Parola di Dio in terre lontane.
Ma il suo cuore era qui in Sicilia, terra che egli amava teneramente.
La santità del novello Beato sbocciò in questo territorio, in una famiglia, che
si distingueva per pietà e carità cristiana, e in un ambiente, quello del
Collegio serafico di san Biagio in Acireale, dove il giovane trascorse gli anni
dell’adolescenza, durante i quali sperimentò una gioiosa primavera spirituale. A quindici anni, trasferendosi a
Bronte per il noviziato, scriveva ai genitori: «Sono partito da Acireale, dove
ho passato quasi cinque anni dei più belli della mia vita, e son partito con le
lacrime agli occhi».2
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